L’aggravata situazione dei diritti umani in Tibet Stampa

Il Rapporto Annuale 2010 di Centro Tibetano per i Diritti Umani e la Democrazia (TCHRD) resa in data 11.01.2011 documenta che nel corso del 2010 si è intensificata la repressione in Tibet nonostante la formulazione del “Piano nazionale di azione per i diritti umani in Cina (2009-2010)” da parte del Governo Cinese.

 

 

 

Il Rapporto ripercorre un anno in cui i diritti civili e i diritti politici, i diritti di libertà di religione, i diritti all’educazione e right to subsistence (il diritto al cibo, al vestiario, all’abitazione vengono chiamati subsistence rights - H. Shue, Basic Rights: Subsistence, Affluence, and U.S.Foreign Policy, Princeton U.P., Princeton, 1980, cap.I.) sono stati violati in Tibet.

 

Secondo il Rapporto, alla fine di dicembre 2010, i prigionieri politici Tibetani erano tra gli oltre 831 di cui 360 hanno avuto il processo legalmente dalle corti Cinesi e 12 tibetani sono stati condannati all’ergastolo. Solo nell’anno 2010, sono stati arrestati e detenuti 188 Tibetani, di cui 71 sono già stati condannati dalla corte Suprema Cinese.Il Rapporto critica aspramente il progetto del Governo Cinese “l’abolizione della lingua tibetana nell’insegnamento e nei testi scolastici degli studenti Tibetani in Tibet, sostituita dalla lingua cinese mandarino”.

 

Il Rapporto ribadisce l’appello di Olivier De Schutter, Incaricato Speciale delle Nazioni Unite per il Diritto al Cibo e i programmi alimentari, per incoraggiare le autorità cinesi a stanziare dei fondi per aiutare la pastorizia Tibetana e a sostenere le popolazioni nomadi Tibetani attraverso la concessione di appezzamenti di terreno.