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Losar. La festa di Capodanno Tibetano. PDF Stampa E-mail

 
Tanti auguri Sua Santità PDF Stampa E-mail

 
HIs Holiness the Dalai Lama's 88th Birthday Message PDF Stampa E-mail

 

 

https://www.youtube.com/watch?v=uVQR0cXf1DQ

 
28° anno dal rapimento del Panchen Lama PDF Stampa E-mail

Gedun Choekyi Nyima - XI Panchen Lama

Il prigioniero politico più giovane del mondo.

Il 25 aprile del 1989 nasceva Gedun Choekyi Nyima, la seconda autorità spirituale del Tibet, riconosciuto nel 1995 da Sua Santità il Dalai Lama come la XI reincarnazione del Panchen Lama. Pochi giorni dopo il suo riconoscimento l’allora piccolo Gedun venne fatto sparire assieme alla sua famiglia dalle autorità cinesi e ancora oggi, a quasi trent’anni dalla sua scomparsa, nonostante le ripetute richieste, nessuno sa dove si trovi il legittimo Panchen Lama.

Denunciamo il rapimento e la sparizione del Panchen Lama e della sua famiglia. Chiediamo la sua liberazione e quella di tutti i tibetani prigionieri in Tibet.

 
Comunicato ai Media Italiani PDF Stampa E-mail

 

La Comunità Tibetana in Italia esprime la sua profonda tristezza davanti a un giornalismo che, salvo rare eccezioni, non ha esitato ad accusare di pedofilia il Dalai Lama agendo come un qualsiasi ragazzino dietro a una tastiera: i media italiani non hanno fatto nessuna verifica né si sono informati su una cultura che non conoscono prima di scatenare un diffamante putiferio, basandosi su un videoclip di 20" in cui S.S. il Dalai Lama interagisce pubblicamente con un bambino indiano.

Il video è decontestualizzato e ritagliato ad arte per suscitare ribrezzo e indignazione, facendo credere che ci sia stato un contatto di lingua tra il Dalai Lama e il bambino, cosa che ovviamente non è successa.

Ma com'è possibile che i media italiani non se ne siano accorti, ben sapendo che il Dalai Lama è stato più volte vittima di attacchi mirati a demonizzarlo o discreditarlo da parte della Cina?

Sarebbe stato sufficiente prendere visione del video integrale dell'evento pubblico del 28/02/2023, trasmesso live e diffuso dai tibetani, e di un'intervista rilasciata quello stesso giorno dal bambino in questione e da sua madre, anch'essa presente all'evento, da cui emerge solo la loro grande felicità e il fatto di essersi sentiti benedetti.

Non c'è alcun abuso, mentre ci sono, invece, grossi equivoci culturali che non possono comunque giustificare una ingiusta diffamazione.

Nella cultura tibetana la lingua non ha nessuna connotazione sessuale: se in Occidente è considerato irrispettoso tirar fuori la lingua (ai bambini occidentali si insegna a "non fare le linguacce"), noi tibetani tiriamo fuori la lingua in pubblico in segno di rispetto, come a dire "sono integro puro, dentro come fuori". Anche dare un bacio sulla bocca ai bambini, proprio come in molte altre culture del mondo, non ha nessuna connotazione sessuale.

Infine, c'è l'usanza di passare le caramelle ai bambini direttamente dalla bocca dei nonni o dei genitori, e quando un bambino chiede ancora caramelle e queste sono finite, gli anziani hanno questa espressione spiritosa, che consiste nel tirar fuori la lingua dicendo "vuoi mangiare [anche] la mia lingua?". Cosa che il Dalai Lama, di fronte al ragazzino indugiante e che non accennava ad allontanarsi, ha espresso erroneamente in inglese con "suck my tongue" anziché con “eat my tongue”.

Bisogna capire che non c'è nessuna connotazione sessuale nella parola tibetana "sa", "mangiare": è come qualsiasi altra parola normale, che usiamo comunemente in pubblico, senza doppi sensi, non diversamente da danzare o cantare...

 

Chiediamo ai media italiani che venga fatto un serio reportage, basato su un giornalismo sano e informato, dove venga data la possibilità anche a noi tibetani di esprimere la nostra voce e il nostro punto di vista: la comunità tibetana in Italia sarebbe felicissima di dare la propria piena disponibilità per eventuali interviste.

 

La Comunità organizza il Movimento della Sciarpa Bianca per una più ampia comprensione della cultura tibetana ed esprimere piena solidarietà con S. S. Dalai Lama, in Milano, 26 aprile 2023.

 

Pper info: 345 8088416 / 339 3093668 / 349 8029413

Tashi Delek Ms. Tseten Longhini

(Presidente)

24 Aprile 2023

Scarica qui il versione pdf. (243 kb)

 
La purezza del Dalai Lama e il veleno dell’informazione Lettera aperta ai media italiani. PDF Stampa E-mail

Lettera aperta ai media italiani.

 

Protestiamo contro l’uso scandalistico che gran parte dell’informazione ha fatto di un videoclip appositamente tagliato e montato per dare una immagine distorta della realtà di un incontro scherzoso e assolutamente innocente che Sua Santità il Dalai Lama ha avuto il 28 febbraio 2023 con un ragazzo indiano nel corso di una cerimonia pubblica. Invece di verificare le fonti o quantomeno di analizzare il filmato dell’incontro nella sua interezza, si è quasi sempre preferito riportare solo la lettura che dell’episodio è contenuta nel videoclip preparato ad arte e manipolato.

Si è preferito, nel parlare dell’episodio, ricorrere ad un taglio giornalistico pruriginoso, sensazionalistico e volgare. Solo in rarissimi casi si sono riportate le dichiarazioni dello stesso fanciullo e della madre (entrambi i genitori erano presenti all’incontro) che parlavano di “esperienza meravigliosa” e della “grande felicità” del bambino per aver avuto l’opportunità di abbracciare, scherzare e parlare con il Dalai Lama.

Dopo settimane di gogna mediatica nei confronti di Sua Santità il Dalai Lama, dipinto spesso come un “pedofilo, molestatore di bambini”, la verità sta però venendo alla luce. Un breve filmato ha ricostruito con dovizia di particolari le varie fasi della elaborazione del videoclip ed ha riportato le testuali dichiarazioni dell’autore di aver compiuto quell’operazione per “distruggere per sempre la reputazione del Dalai Lama”. E’ stata resa nota una dichiarazione congiunta firmata da 35 accademici, tra i massimi studiosi internazionali della Civiltà tibetana, in cui si denuncia l’aggressione di cui il Dalai Lama è stato vittima e si nega categoricamente che nel suo incontro con il bambino indiano vi sia stato alcunché di scorretto. E finalmente cominciano ad apparire anche articoli in cui, presa visione della vicenda nel suo complesso, si giunge alla conclusione che si tratti solo di un tentativo in malafede di colpire la persona del Dalai Lama e screditare così anche la giusta lotta contro l’occupazione cinese del Tibet

Chiediamo quindi agli organi di stampa, che fino ad ora hanno dato così tanto spazio alle accuse contro il massimo rappresentante spirituale del popolo tibetano, di quello mongolo e di quelli di tradizione buddhista della regione himalayana, di riservare altrettanta attenzione alle voci e ai documenti che stanno smascherando questa indegna montatura che ha cercato di infangare la figura di una delle principali autorità spirituali del mondo e Premio Nobel per la Pace.

COMUNITÀ TIBETANA IN ITALIA

ASSOCIAZIONE ITALIA-TIBET MILANO

ASSOCIAZIONE DONNE TIBETANE IN ITALIA

UNIONE BUDDHISTA ITALIANA

ISTITUTO LAMA TZONG KAPA POMAIA

THE HERITAGE OF TIBET MILANO

AREF INTERNATIONAL ROMA

ASSOCIAZIONE TSO PEMA ROMA

ASSOCIAZIONE ADHI RIMINI

ASSOCIAZIONE ORAZIO DELLA PENNA PENNABILLI

ITALY FOR TIBET PADOVA

ASSOCIAZIONE MARCO PANNELLA TORINO

FIDU -FEDERAZIONE ITALIANA DIRITTI UMANI ROMA

CENTRO TUPTEN OSELING TRENTO

ISTITUTO SAMANTABHADRA ROMA

ISTITUTO THIBTEN SHEDRUB LING

CENTRO CIAN CIUB CHOLING, POLAVA

TARA DEWA ONLUS

ASSOCIAZIONE NODO INFINITO

CASA DEL TIBET  CENTRO

CENTRO TARA CITTAMANI PADOVA

 
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