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Il Parlamento Europeo chiede il rilascio dell’11º Panchen Lama

Il Parlamento Europeo chiede il rilascio dell’11º Panchen Lama

Bruxelles – In occasione del 36º compleanno di Gedhun Choekyi Nyima, l’11º Panchen Lama del Tibet, i membri del Parlamento Europeo hanno rinnovato il loro fermo sostegno alla sua liberazione e hanno chiesto al governo cinese di rivelarne immediatamente la sorte e il luogo in cui si trova.

Per commemorare questo triste anniversario, diversi eurodeputati hanno espresso pubblicamente la loro solidarietà esibendo cartelli con la scritta: “L’11º Panchen Lama compie 36 anni il 25 aprile 2025. Ma dov’è? La Cina deve rispondere al mondo.” Un messaggio forte e toccante, che riflette la crescente richiesta internazionale di trasparenza e giustizia. Inoltre, il Gruppo Parlamentare Europeo per il Tibet ha presentato un'interrogazione scritta all’Alto Rappresentante sull’argomento.

Sebbene i compleanni siano normalmente momenti di gioia e condivisione con i propri cari, questo diritto fondamentale è stato negato all’11º Panchen Lama. Rapito dalle autorità cinesi nel 1995 all’età di sei anni, solo tre giorni dopo essere stato riconosciuto da Sua Santità il Dalai Lama, non è mai più stato visto. La sua scomparsa forzata è uno dei casi più inquietanti di repressione religiosa e culturale dei nostri tempi.

Il caso del Panchen Lama è un chiaro esempio della continua soppressione dell’identità, della religione e della cultura tibetane da parte della Cina. Nonostante sia membro delle Nazioni Unite e firmatario di importanti trattati internazionali, tra cui la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del Fanciullo (1989), la Cina non ha rispettato i suoi obblighi. La Convenzione garantisce a ogni bambino il diritto di godere di diritti civili, politici, economici, sociali e culturali. Questi diritti sono stati negati al Panchen Lama e continuano a essere negati a innumerevoli bambini tibetani all’interno del Tibet.

Scelto secondo le antiche tradizioni del Buddhismo tibetano, l’11º Panchen Lama è una figura spirituale di fondamentale importanza, e la sua scomparsa rappresenta una grave violazione della libertà religiosa, dei diritti umani e dei principi di libertà di pensiero, coscienza e credo.

I membri del Parlamento Europeo si uniscono alle voci internazionali nell’esortare il governo cinese a porre fine a questo silenzio durato decenni. È ora che la Cina riveli la verità e consenta al mondo di conoscere il destino del Bambino Rubato del Tibet.

– Rapporto a cura dell’Ufficio del Tibet, Bruxelles

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